All'ultimo Mobile World Congress ha fatto capolino praticamente ovunque, sebbene sia una tecnologia che gli utenti "toccheranno con mano" non prima di un paio d'anni. Lte, acronimo ormai di uso comune di Long Term Evolution, è sinonino di reti mobili di quarta generazione, di velocità di connessione a Internet - fino a 100 Megabit per secondo - praticamente inimmaginabili solo una decina di anni fa, quando è partita l'avventura dell'Umts in Italia. Questo sistema sfrutta diverse tecnologie di accesso radio mobile a banda larga (Ofdm, Othogonal Frequency Division Multiplexing, e Mimo, Multiple In Multiple Out) in un ambiente completamente basato sul protocollo Ip e oltre alle elevatissime capacità di banda assicurate in download (dieci volte superiori rispetto a quella garantita dalle reti 3G) si presenta con il vantaggio dichiarato di costi per Mbyte molto più contenuti rispetto agli attuali.
Il "segreto" sta tutto nel fatto che tale tecnologia utilizza lo spettro radio in maniera più efficiente, utilizzando in primis le frequenze lasciate libere dal passaggio dalla televisione analogica a quella digitale e dando così modo agli operatori di rete di fare economie di scala (presupposto il fatto di dover aggiornare le rispettive infrastrutture) per offrire servizi su banda larga mobile a un numero maggiore di utenti a prezzi inferiori. Per il momento siamo alla fase di sperimentazione e benché siano oltre 70 i carrier impegnati a sviluppare reti Lte e parecchi i Paesi dove sono i corso i test saranno pochi i servizi commerciali che vedranno la luce entro il 2010. I primi portano la firma di TeliaSonera in Svezia, cui seguiranno quelli di Verizon Wireless negli Usa e di Ntt DoCoMo in Giappone, oltre agli annunciati piani di rilascio confermati da China Telecom e China Mobile. Mentre terminali, notebook, chiavette e apparati 4G iniziano ad affacciarsi sul mercato, il boom vero e proprio dei servizi 4G è previsto per il 2013, quando il numero di connessioni, stando a una recente indagine di Infonetics Research, supererà a livello mondiale quota 72 milioni.
Il "segreto" sta tutto nel fatto che tale tecnologia utilizza lo spettro radio in maniera più efficiente, utilizzando in primis le frequenze lasciate libere dal passaggio dalla televisione analogica a quella digitale e dando così modo agli operatori di rete di fare economie di scala (presupposto il fatto di dover aggiornare le rispettive infrastrutture) per offrire servizi su banda larga mobile a un numero maggiore di utenti a prezzi inferiori. Per il momento siamo alla fase di sperimentazione e benché siano oltre 70 i carrier impegnati a sviluppare reti Lte e parecchi i Paesi dove sono i corso i test saranno pochi i servizi commerciali che vedranno la luce entro il 2010. I primi portano la firma di TeliaSonera in Svezia, cui seguiranno quelli di Verizon Wireless negli Usa e di Ntt DoCoMo in Giappone, oltre agli annunciati piani di rilascio confermati da China Telecom e China Mobile. Mentre terminali, notebook, chiavette e apparati 4G iniziano ad affacciarsi sul mercato, il boom vero e proprio dei servizi 4G è previsto per il 2013, quando il numero di connessioni, stando a una recente indagine di Infonetics Research, supererà a livello mondiale quota 72 milioni.
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